Considerazioni sull’Unifeed (TMR) e trattamento durante i mesi più caldi - Parte 1

L’Unifeed è normalmente somministrato agli animali da latte perché forniscono in un’unica soluzione tutti i nutrienti di cui la vacca ha bisogno. La volatilità delle materie prime alimentari, sia in termini di disponibilità e che di prezzo, sta mettendo sempre più sotto pressione gi allevamenti da latte. Per ottenere risultati di livello ottimale, occorre fornire all’animale mangime di alta qualità, appetibile e ben equilibrato da un punto di vista nutrizionale.

Ogni spreco alimentare rappresenta un costo notevole per il produttore, in modo diretto e indiretto (manodopera per rimuovere il mangime avanzato, minore produzione). È quindi indispensabile garantire che la miscela sia effettivamente mangiata dalle vacche. Ma come si riesce a mantenere la qualità nutrizionale dell’Unifeed (TMR) specialmente durante i mesi estivi più caldi? 
Jan-Hendrik Puckhaber, esperto di unifeed (TMR), ha risposto a questa domanda forte delle proprie conoscenze e dell’esperienza accumulata durante le innumerevoli visite negli allevamenti in zona di Brescia e Mantova la scorsa primavera. Leggete l’intervista a Jan-Hendrik sui problemi che le temperature calde possono causare a TMR e insilati e sugli interventi di prevenzione. 

1. Quali sono i più comuni problemi di nutrizione che rileva negli allevamenti?
L’ingestione di sostanza secca è la chiave per evitare la maggior parte dei problemi nutrizionali. Bisogna stabilizzare l’ingestione soprattutto in condizioni climatiche caratterizzate da temperature e umidità elevate. Se non si stabilizza l’unifeed, si rischia di surriscaldare il foraggio e di ridurre la qualità del mangime ottenendo un forte calo nell’ingestione di sostanza secca.

2. Perché le temperature elevate dei mesi estivi costituiscono un problema quando si somministra l’unifeed (TMR)?
Quando le temperature si alzano, il tempo che passa fra l'esposizione dell'insilato all'ossigeno e la crescita di lieviti e muffe è molto più breve rispetto ai periodi invernali più freddi. I “microrganismi nocivi” praticamente raddoppiano la propria velocità di crescita quando la temperatura si alza di 10 gradi. Lo vediamo nell’insilato meno stabile e l’Unifeed: un Unifeed stabile in inverno o primavera si scalda velocemente in estate. Parlando di riscaldamento dell’Unifeed, il clima e l’umidità dell’ambiente in stalla sono fattori determinanti.

3. Cosa provoca l’aumento della temperatura della TMR  (Unifeed) durante la somministrazione?
Fuori dall’insilato, il mangime è esposto all’ossigeno e passa improvvisamente da uno stato anaerobico a uno aerobico. Questo consente ai microrganismi sgraditi e indesiderati, come lieviti, muffe e enterobatteri, di crescere in modo esponenziale. Questi microrganismi sono velocissimi a raddoppiare il loro numero! Quando ce ne sono abbastanza, come prima cosa l’insilato inizia a perdere il sapore (e le vacche lo capiscono molto alla svelta) e poi si surriscalda. Se alla TMR si aggiunge del mangime appena tiepido o già rovinato (contaminato), si accelera il processo perché il raddoppio parte da numeri già molto alti.

4. Come si fa a individuare il riscaldamento secondario nella TMR (Unifeed)? Quali sono i segnali principali da cercare?
Le vacche dicono la verità! Anzitutto, eviteranno di mangiare nelle ore precedenti la distribuzione della TMR fresca. Perché mangiare una TMR dal sapore cattivo quando sai che nel giro di 3-4 ore ne arriverà una fresca? Questo porta però a una maggiore variazione del livello di pH nel rumine a causa del comportamento di alimentazione “a lumaca”. Quando la situazione peggiora, le vacche riducono la loro ingestione di sostanza secca (DMI) ! Inoltre, gli animali sanno dove si trovano i “punti critici” della mangiatoia - e ci staranno alla larga.

Leon Vaessen

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